Abbiamo iniziato a fare i conti con le illusioni, con quello che la nostra fantasia e il nostro sentimento riescono a procurarci quando un vuoto persistente si fa spazio tra momenti di gioia fittizia. Perché la gioia può certamente essere fittizia, immaginaria, sterile…
La crisi che caratterizza il nostro tempo è certamente di tipo esistenziale: sentiamo continuamente il bisogno di riorganizzare i nostri spazi mentali, di anticiparne i problemi, di essere pronti, decisi nelle azioni, non possiamo permetterci l’errore di astenerci dalla velocità in cui ci muoviamo per inesauribile osmosi.
Erano tornati ad essere degli umani. Mi faceva male la testa. Avevo ancora nelle orecchie il suono lontano dell’aulos. Chiedevo agli altri se stavano bene, se ricordavano qualcosa, se anche loro sentivano ancora suonare.
I cavalli danzanti iniziavano a cavalcare intorno a me in maniera frenetica e di colpo rallentavano trottando elegantemente, mi trascinavano con loro in un vortice, creando una danza mistica e selvaggia.