Sky Pool: nuotare da un edificio all’altro a 35 metri di altezza

Quali sono le particolarità ingegneristiche della Sky Pool? Lo abbiamo chiesto a Giovanni De Mari, ingegnere cosentino che lavora a Londra.

Avete mai pensato di spostarvi da un edificio all’altro a nuoto? “Roba da fantascienza”, potreste dire, ed invece no, il progetto è stato realizzato ed è in fase esecutiva. La Sky Pool è una piscina trasparente che fa da ponte tra due edifici residenziali al decimo piano nella città di Londra distinguendosi nel panorama ingegneristico come opera estremamente ardua, unica nel suo genere. 

Il progetto che vede protagonisti due edifici e la Sky Pool che li collega, è parte del piano per il nuovo polo di sviluppo urbano di Embassy Gardens, nel centro della città britannica. 

Una volta pronta, i residenti potranno nuotare da un edificio all’altro per 14 metri e sospesi a 35 metri da terra. 

Quali sono le particolarità ingegneristiche della Sky Pool? Lo abbiamo chiesto a Giovanni De Mari, giovane ingegnere cosentino di appena trent’anni che ormai da sei anni vive a Londra. Da quasi cinque anni lavora nello studio Eckersley O’Callaghan (EOC), responsabile del design strutturale della piscina.

Sky Pool
La Sky Pool è una piscina trasparente che fa da ponte tra due edifici residenziali al decimo piano nella città di Londra.

Giovanni non ha lavorato direttamente al progetto in quanto, prima ancora del suo arrivo da EOC il design era praticamente finito, ha però revisionato il progetto a posteriori.

La struttura della piscina è in grado di assorbire i movimenti differenziali dei due edifici, soggetti al vento (lateralmente) e ai cedimenti della fondazione nel corso del tempo (verticalmente). I due lati fungono da “trave profonda” in grado di resistere al peso dell’acqua, alla sua pressione laterale e ai carichi di vento, sebbene la distanza tra i due edifici sia notevole. 

Il materiale utilizzato per la struttura della Sky Pool è acrilico, scelto al posto del vetro che, considerato lo spessore necessario ad adempiere i compiti strutturali, avrebbe perso in trasparenza. Oltre a garantire trasparenza, l’acrilico permette anche la connessione tra i vari componenti per mezzo di adesivi chimici, evitando l’uso dell’acciaio e migliorando il risultato estetico. 

Altro vantaggio nell’utilizzo dell’acrilico è il suo indice rifrattivo simile a quello dell’acqua che diminuisce le distorsioni ottiche quando si guarda attraverso l’acqua o da fuori. Da considerare infine l’esposizione continua della Sky Pool ai raggi UV: il materiale acrilico contiene un additivo in grado di assorbire i raggi, tenendoli in superficie così da favorire la manutenzione della struttura.

Nello studio EOC, che conta più di 90 impiegati distribuiti tra gli uffici di Londra, New York, San Francisco, Parigi, Hong Kong e Shanghai, Giovanni è Senior Engineer. I loro progetti vedono l’impiego di strutture in legno, acciaio e cemento armato, ma anche facciate e strutture speciali in vetro e acciaio, sia sulla terraferma e sia per “superyacht” e navi da crociera.

Foto copertina Eckersley O’Callaghan

Autore/Editor Fabiola Cosenza
fabiola.cosenza@rivistaliquida.it
Direzione Editoriale Piergiorgio Greco
piergiorgio.greco@rivistaliquida.it

Questo articolo fa parte del servizio Studiare in Italia e lavorare a Londra, un racconto dei progetti e dell’esperienza di vita del giovane ingegnere cosentino Giovanni De Mari.

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